Negli ultimi anni si e’ sviluppata una nuova cultura enologica con una grande diffusione di cantine aperte, wine bar ed eleganti vinoteche; si organizzano eventi di food-design con degustazioni di vini e “sfilate di bottiglie”, barman show che presentano una vasta scelta di oggetti utili e creativi sia per la casa che per il settore bevarage. Questo ha creato una nuova professione di “stilista del vino” e di etichette vinicole o packaging designer. Un tempo la confezione era esclusivamente finalizzata al trasporto del prodotto e la storia del “brand” e’ nata nel secolo scorso. Ora il design della bottiglia e’ un forte strumento di marketing per promuovere la propria marca e farla riconoscere al cliente.
Nella competizione di mercato le aziende hanno cominciato a sviluppare un immagine di prodotto con linguaggi innovativi e contemporanei, che non contenga solo informazioni importanti quale origine, annata, vitigni e gradazione alcolica o continue riproduzioni di loghi e paesaggi, ma che sia pronta a rispondere alle nuove abitudini ed esigenze di un pubblico sempre piu internazionale, senza perdere allo stesso tempo storia e tradizione.
Se le classiche bottiglie consentono poche variazioni di forme, il packaging design offre diverse soluzioni di presentare il prodotto: dal cartone ai materiali plastici, dalle paillettes alle zip, dalla pelliccia ai cristalli. Il consumatore deve poterlo riconoscere non solo dall’ etichetta ma anche dalla forma delle bottiglia. Non dimentichiamo l’antica simbiosi tra fiasco e Chianti e non sappiamo se il vino ha reso famosa la bottigla o viceversa.
Fino a che punto si può spingere il packaging di un prodotto superclassico come il vino? Per creare preziosi pezzi da collezione alcune aziende collaborano con stilisti dell’Alta Moda per “vestire” le bottiglie o le decorano con gioielli e cristalli Swarovski; usano il linguaggio del mondo auotomobilistico, del calcio o dell’arte. Le cantine d’eccellenza prediligono una linea sobria, elegante e classica, mentre il design apprezzato per i distillati e’ aperto a una sperimentazione più estrema. Questo riguarda sia la forma della bottiglia sia l’abito della stessa: la Vodka Samurai sembra sia tagliata da una spada giapponese, il liquore Grand Marnier e’ vestito con un cappotto rosso ornato da un collare di pelliccia, il rum Pampero e’ avvolto da una borsetta di cuoio da cercatore di smeraldi.
Anastasia Krylova designer silvanastasia@yahoo.it
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Grazie Anastasia, davvero interessante.