Si chiama eco matrimonio ed è una delle ultime tendenze, ora che in cima ai nostri pensieri ci sono il rispetto per l’ambiente e le ripercussioni della crisi. E’ così che le nozze bio possono essere una soluzione.
Un matrimonio ecologico ed economico, dunque, all’insegna del consumo responsabile e della sostenibilità ambientale: una cerimonia etica ed ecologicamente corretta, dagli abiti al banchetto di nozze.
In poco tempo è diventata una moda diffusa, tanto che nel Web si trovano diversi eco wedding designer che consigliano come organizzare uno dei giorni più belli della nostra vita nel pieno rispetto della filosofia dell’impatto zero.
Non solo va di moda, fa soprattutto bene: all’ambiente e all’umore di sposi e invitati. Il matrimonio eco-consapevole è alla portata di tutti, basta avere testa e cuore.
Per il matrimonio ecologico è previsto tutto: fedi, partecipazioni, viaggio di nozze. Sposalicious da suggerimenti sugli anelli e sul banchetto:
Le fedi per un eco matrimonio? Milano, studio orafo Uroburo: qui un team di artigiani italo-giapponesi gestisce una cooperativa sociale di persone diversamente abili. Ed ecco nascere fedi fatte di materiali non trattati chimicamente, privi di pietre preziose, dalle linee a metà fra natura e geometria. Potete scegliere anche le fedi greenkarat: fate un giro online e ammirate questi anelli di oro riciclato e diamanti non-conflict, non provenienti da zone di guerra e non venduti al mercato nero.
Infine, il banchetto per un green wedding. Un eco matrimonio vorrà tovaglie in juta, copritavoli in lino, centri tavola con fiori di campo. Magari con menù biologico in un agriturismo o un menù senza carne, ma esclusivamente vegetariano. Meglio se in una struttura capace di offrire ai neo sposi un percorso ecologico, nel giorno più bello della loro vita, sotto ogni punto di vista.
Enviinfo, oltre a darci qualche suggerimento su bomboniere, cibo e lista di nozze, si sofferma su come risparmiare denaro riciclando:
Bomboniere, inviti e liste di nozze possono essere ordinate presso la stessa bottega in carte ecologiche di juta, di giacinto e di paglia, inchiostri naturali, ceramiche e legni africani. I più zelanti possono sostituire le bomboniere con un investimento per le comunità in via di sviluppo o rinunciare alla tv e alla lavatrice in lista nozze chiedendo agli invitati di versare le medesime somme per contribuire ad un’opera di solidarietà.
Anche il cibo infine deve essere etico: servito nello stesso luogo dove si celebrano le nozze, per evitare un dispendio di benzina negli spostamenti, e a base di prodotti biologici o addirittura completamente vegetariano.E se il matrimonio è troppo costoso, si potrà seguire l’esempio americano di Andrea Parrish e Peter Geyer che per riuscire a pagare il proprio matrimonio del 31 luglio intendono guadagnare il denaro riciclando 400mila lattine. Gli amici hanno già donato alla coppia molte migliaia di lattine e la collaborazione di persone da tutto il mondo ha portato l’ammontare di alluminio da riciclare a quota 91.352. Il programma per la riuscita dell’impresa fa impressione: 57.143 lattine da riciclare al mese, 14.286 a settimana, 2.041 al giorno: questo la media che i due dovranno rispettare per raggiungere il traguardo.
Se esistesse un campionato per gli oggetti più facilmente destinati alla spazzatura, la bomboniera avrebbe ottime chance di vincerlo. Improbabili scatolette infiocchettate, portafoto banali e via dicendo finiscono immancabilmente per essere archiviate, ecco perché Chilopesa suggerisce l’utilizzo di bomboniere equo solidali:
Da tempo, anche in Italia, gli sposi hanno per fortuna deciso di orientarsi verso oggetti utili e bomboniere equo solidali che garantiscono una quota dei proventi a chi ne può fare un buon uso. Per dare un senso a quello che è in fondo è solo il promemoria di un evento, per quanto importante.
Tra le tante idee variante “eco” la più polare sembra la bustina di semi. Romantica, utile e decisamente verde, può essere declinata in molti modi variando semplicemente il tipo di sistemi e il confezionamento. Un’ottima proposta a patto di non abbondare con carte speciali e inchiostri che rendono il tutto più “carino” vanificando però le buone intenzioni.
Personalmente la palma di migliore bomboniera la assegnerei a Giovanna e Matteo che qualche anno fa hanno pensato di regalare ai loro ospiti una confezione della pasta prodotta da Libera dai campi sequestrati alla mafia. Un dono decisamente gradito che ha lasciato pochissime tracce.
(Fonte: www.magazine.liquida.it)
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